Résumé :
Riassunto analitico : La prima parte dell’elaborato consiste in un aggiornamento dei dati forniti nell’edizione Moore-Blunt delle Lettere di Platone. Dopo una lista completa dei manoscritti con le Lettere, si accenna alle modalità di circolazione del testo con precisazioni sulla storia di alcuni codici. Si propone di identificare il copista del Laur. 59.5 con Demetrio Damilas. Si riesaminano i rapporti tra alcuni manoscritti dei rami inferiori dello stemma: i discendenti dell’Harl. 5610, gli apografi del Vat. gr. 1029, i discendenti del Laur. 59.1. Nella seconda parte, vengono indagate le traduzioni delle Lettere nell’Umanesimo italiano. La traduzione di Bruni, il cui modello sembra oggi perduto, attribuisce la prima e, forse, la quinta lettera a Dione. Per la traduzione di Filelfo, descritti i due codici che la conservano, si rintracciano possibili riferimenti ad essa nell’epistolario dell’umanista. Modello della sua traduzione sarebbe il Laur. 57.12, forse uno degli antigrafi del Vat. gr. 1353 di Costantino Lascaris. La traduzione delle Lettere di Ficino può considerarsi una revisione di quella di Bruni, messa a confronto con il testo greco del Laur. 85.9 e, probabilmente, di altri codici. Infine si riportano le sette Lettere prese in esame, seguite, ciascuna, da una nuova traduzione.